Nazionale

Con l'Uisp i ragazzi riscoprono i giochi di una volta

A Reggio Emilia 30 scuole e migliaia di alunni di prima media incontreranno ogni settimana, fino ad aprile, gli educatori dei Giochi Uisp

 

Chi da bambino non si è divertito giocando a ruba bandiera o palla prigioniera? I giochi di una volta sono stati mandati prematuramente in pensione dalle generazioni attuali a vantaggio di tv, playstation e videogame, ma l'Uisp Reggio Emilia sta lavorando per riportarli nella vita dei ragazzi con un progetto gratuito attivo nelle scuole secondarie di primo grado da ormai dieci anni, che anche quest'anno coinvolgerà migliaia di ragazzi e ragazze a Reggio Emilia e provincia.
 
Da novembre fino ad aprile, gli educatori Uisp occuperanno alcune delle ore di educazione fisica degli alunni di prima media per far conoscere i giochi di una volta, fatti di ingegno e materiali poveri e artigianali. Ogni classe delle circa 30 scuole coinvolte dispone di cinque lezioni da due ore ciascuna in cui gli educatori Uisp insegnano dieci diversi giochi: lancio del ferro di cavallo, barattoli, ruba bandiera, corsa nei sacchi, tiro alla fune, palla prigioniera oggi meglio conosciuta come dodgeball, palla rilanciata, carrom (il biliardo indiano), tamburello e giochi di abilità (damigiana, tubo con le noci, gioco dei chiodi).
 
"I giochi di una volta sono uno strumento potentissimo che intreccia ingegno, abilità motorie ed educazione alla vita sociale – racconta Erasmo Lesignoli, fautore del movimento dei Giochi Uisp e coordinatore del progetto - I nostri ragazzi sono abituati a giocare spesso da soli, servendosi della tecnologia senza occasioni per misurarsi con il proprio corpo e con i coetanei. Questo è anche la causa di resistenze e diffidenze iniziali da parte dei ragazzi, che si trasformano un attimo dopo in un entusiasmo contagioso che tocchiamo con mano ogni anno in occasione delle finali dei Giochi a Salvaterra ma anche nelle piazze e nelle feste di paese".
 
L'entusiasmo non travolge solo i ragazzi ma anche gli insegnanti, che da interlocutori per la realizzazione del progetto sono diventati, in alcuni casi, animatori volontari nello staff Uisp. "Una bellissima esperienza che coinvolge davvero tutti, me compreso – ha raccontato Donato Nenna, in cattedra alla scuola Balletti di Quattro Castella che da sette anni è testimone del progetto dei Giochi Tradizionali e da maggio è entrato a far parte dello staff degli animatori Uisp - ma anche i ragazzi meno dotati fisicamente che, in questi giochi, possono competere e divertirsi alla pari dei propri compagni valorizzando le proprie abilità. Dopo molti anni passati ad osservare gli educatori in palestra sono stato felice di entrare nel team. In fondo la loro mission è molto simile alla mia: insegnare qualcosa che non può essere dimenticato". 
 
In perfetto spirito Uisp, la conclusione del progetto sarà una festa sportiva che si terrà sabato 16 maggio al Parco del Liofante di Salvaterra in occasione del Trofeo dei giochi tradizionali. (Fonte: redazione Uisp Reggio Emilia)